Sono una libreria cartoleria di Roma che resiste. Resiste alla grande distribuzione, resiste al commercio online, resiste ad una cultura da fast food e prova ad offrire in periferia cultura , proprio lì dove nessuno ha interesse ad investire. Lo faccio quotidianamente e con passione organizzando eventi gratuiti e offrendo uno spazio di
bookcrossing (si il bookcrossing libreria), lo faccio aiutando i piccoli lettori a crescere e quelli grandi a ritornare curiosi. Ieri leggendo questo articolo di
Claudio Morisi su Internazionale mi sono sentita orgogliosa di quello che sono e non ho paura se qualcuno sta provando ad ammazzarmi o a scambiarmi per un sacco di patate:
cit "....Secondo tutti i librai che ho intervistato, tra le ipotesi di omicidio spunterebbe anche quella dello scambio di persona. Il libro in Italia è scambiato per un sacco di patate. È tassato come un sacco di patate, venduto come un sacco di patate, proposto come un sacco di patate. Ma un libro non è un sacco di patate (salvo eccezioni) e le librerie, insieme alle scuole e alle biblioteche, sono l’ultima trincea a sostegno della lettura. Hanno una funzione culturale e strategica che non può essere ignorata....."
https://www.internazionale.it/reportage/claudio-morici/2019/06/08/librerie-roma-chiusura